questa era la bella musica Italiana dei giovani di quegli anni ..clicca play
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questa era la musica inglese che correva.. alcune dagli 80..clicca play
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Rivivi la musica Italiana anni 60 - 70
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Classifica HitParade completa
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Gli album più venduti del 1976
La diffusione della musica leggera cambiò radicalmente il ruolo della musica all'interno della società. Inizialmente prerogativa delle classi ricche, essa diventa ora un elemento parte dell'ambiente di tutte le famiglie borghesi.
Il boom del dopoguerra:
La diffusione della radio e del grammofono anche in Italia ha offerto la possibilità di ascoltare canzoni straniere agli abitanti della nostra penisola. Nuovi stili, molto diversi da quelli tradizionali italiani, cominciano a prendere piede e ad attirare l'attenzione di uomini e donne di tutte le età.
Negli anni Venti tuttavia la radio era utilizzata e controllata principalmente dal regime fascista, con il proposito di diffondere un'immagine dell'Italia priva di problemi e preoccupazioni per il futuro. Fu quindi soltanto dopo la seconda guerra mondiale che si ebbe il vero boom della musica leggera italiana. Si diffusero rapidamente tutte le mode e gli stili musicali stranieri che erano stati censurati durante il regime fascista: le canzoni americane di Cole Porter e Frank Sinatra, il jazz di Louis Armstrong e Benny Goodman, le colonne sonore dei film di Hollywood.
Per favorire gli stili musicali italiani nel 1951 nasce il Festival di Sanremo. Il genere musicale promosso dal Festival è melodico, conforme alla solida tradizione italiana. Nilla Pizzi fu la vincitrice del primo festival con la canzone "Grazie dei fior".
Ben presto, alla fine degli anni Cinquanta, entrano altri stili basati sul modello dei rockers americani Elvis Presley, Paul Anka e i Platters.
Nel 1958 Tony Dallara lancia "Come Prima", la prima canzone rock italiana. Si creano così due gruppi: i melodici, fedeli continuatori della tradizione italiana, e gli urlatori, che introducono nelle loro canzoni gli elementi del rock americano..
Le grandi svolte:
Negli anni Sessanta si susseguono due grandi svolte:
- la prima è segnata dalla nascita dei primi gruppi beat italiani. L'influenza del rock americano si mischia con quella del beat inglese, principalmente a quella dei Beatles e dei Rolling Stones. Tra i primi e più famosi gruppi beat italiani ci sono: i Giganti, l’Equipe 84, i Dik Dik, i New Troll, i Nomadi, i Pooh.
- la seconda grande svolta fu segnata invece dall'avvento dei cantautori (cantanti e autori) che prendevano a modello i chansonniers francesi. Le loro canzoni erano costruite su melodie semplici ma non banali, e da un accompagnamento musicale solitamente di uno strumento solo e spesso suonato dallo stesso cantautore. Tra i maggiori cantautori italiani abbiamo: Umberto Bindi, Gino Paoli, Luigi Tenco, Bruno Lauzi, Fabrizio De André.
Negli anni Settanta i complessi rock e beat perdono progressivamente importanza, mentre continuano a diffondersi nuovi cantautori che danno più importanza all'elemento musicale: essi utilizzano più strumenti musicali e arricchiscono le loro melodie con raffinati arrangiamenti, prendendo spunto e ispirazione da autori anche molto lontani da loro nel tempo.
Fino ai giorni nostri:
Negli anni Ottanta i cantautori italiani adottano uno stile più internazionale e attirano così l'attenzione del pubblico europeo. Numerosi sono gli interpreti di questa nuova tendenza: Gianna Nannini, Ligabue, Eros Ramazzotti, Vasco Rossi, Laura Pausini, Zucchero, Jovanotti.
Negli anni Novanta si impongono grandi cantanti come Giorgia e Andrea Bocelli, che si concentrano più sull’aspetto canoro della musica leggera.
Alcuni gruppi musicali emersi ai giorni nostri esplorano nuove strade, rielaborando generi musicali diversi come il rock, il folk e il rap, la cui influenza è sempre determinante nella creazione di stili originali e nuovi.
Nel nuovo millennio la nascita dei talent show dà il via alla diffusione sempre più ampia di "concorsi musicali" di livello internazionale che vengono trasmessi in televisione, allo scopo di permettere a giovani e meno giovani di esibirsi di fronte ad un grande pubblico e di far conoscere al mondo la propria voce e la propria abilità, non soltanto come cantanti ma spesso anche come cantautori.
Il boom del dopoguerra:
La diffusione della radio e del grammofono anche in Italia ha offerto la possibilità di ascoltare canzoni straniere agli abitanti della nostra penisola. Nuovi stili, molto diversi da quelli tradizionali italiani, cominciano a prendere piede e ad attirare l'attenzione di uomini e donne di tutte le età.
Negli anni Venti tuttavia la radio era utilizzata e controllata principalmente dal regime fascista, con il proposito di diffondere un'immagine dell'Italia priva di problemi e preoccupazioni per il futuro. Fu quindi soltanto dopo la seconda guerra mondiale che si ebbe il vero boom della musica leggera italiana. Si diffusero rapidamente tutte le mode e gli stili musicali stranieri che erano stati censurati durante il regime fascista: le canzoni americane di Cole Porter e Frank Sinatra, il jazz di Louis Armstrong e Benny Goodman, le colonne sonore dei film di Hollywood.
Per favorire gli stili musicali italiani nel 1951 nasce il Festival di Sanremo. Il genere musicale promosso dal Festival è melodico, conforme alla solida tradizione italiana. Nilla Pizzi fu la vincitrice del primo festival con la canzone "Grazie dei fior".
Ben presto, alla fine degli anni Cinquanta, entrano altri stili basati sul modello dei rockers americani Elvis Presley, Paul Anka e i Platters.
Nel 1958 Tony Dallara lancia "Come Prima", la prima canzone rock italiana. Si creano così due gruppi: i melodici, fedeli continuatori della tradizione italiana, e gli urlatori, che introducono nelle loro canzoni gli elementi del rock americano..
Le grandi svolte:
Negli anni Sessanta si susseguono due grandi svolte:
- la prima è segnata dalla nascita dei primi gruppi beat italiani. L'influenza del rock americano si mischia con quella del beat inglese, principalmente a quella dei Beatles e dei Rolling Stones. Tra i primi e più famosi gruppi beat italiani ci sono: i Giganti, l’Equipe 84, i Dik Dik, i New Troll, i Nomadi, i Pooh.
- la seconda grande svolta fu segnata invece dall'avvento dei cantautori (cantanti e autori) che prendevano a modello i chansonniers francesi. Le loro canzoni erano costruite su melodie semplici ma non banali, e da un accompagnamento musicale solitamente di uno strumento solo e spesso suonato dallo stesso cantautore. Tra i maggiori cantautori italiani abbiamo: Umberto Bindi, Gino Paoli, Luigi Tenco, Bruno Lauzi, Fabrizio De André.
Negli anni Settanta i complessi rock e beat perdono progressivamente importanza, mentre continuano a diffondersi nuovi cantautori che danno più importanza all'elemento musicale: essi utilizzano più strumenti musicali e arricchiscono le loro melodie con raffinati arrangiamenti, prendendo spunto e ispirazione da autori anche molto lontani da loro nel tempo.
Fino ai giorni nostri:
Negli anni Ottanta i cantautori italiani adottano uno stile più internazionale e attirano così l'attenzione del pubblico europeo. Numerosi sono gli interpreti di questa nuova tendenza: Gianna Nannini, Ligabue, Eros Ramazzotti, Vasco Rossi, Laura Pausini, Zucchero, Jovanotti.
Negli anni Novanta si impongono grandi cantanti come Giorgia e Andrea Bocelli, che si concentrano più sull’aspetto canoro della musica leggera.
Alcuni gruppi musicali emersi ai giorni nostri esplorano nuove strade, rielaborando generi musicali diversi come il rock, il folk e il rap, la cui influenza è sempre determinante nella creazione di stili originali e nuovi.
Nel nuovo millennio la nascita dei talent show dà il via alla diffusione sempre più ampia di "concorsi musicali" di livello internazionale che vengono trasmessi in televisione, allo scopo di permettere a giovani e meno giovani di esibirsi di fronte ad un grande pubblico e di far conoscere al mondo la propria voce e la propria abilità, non soltanto come cantanti ma spesso anche come cantautori.
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Il 6 gennaio 1967 nasce la Hit parade radiofonica condotta da Lelio Luttazzi, il primo titolo era Vetrina di Hit parade su testi di Sergio Valentini, nel giro di pochissimo tempo la classifica di Luttazzi del venerdì entra nell'immaginario collettivo. Per tutti gli operatori del settore musicale è un punto di passaggio obbligato. In onda ogni venerdì alle 13,00 sul secondo canale radiofonico, la HIT PARADE era suggerita dai giudizi di un campione di ascoltatori, ma il processo di selezione non era noto al grande pubblico che in generale credeva si trattasse di una classifica fondata sulle vendite e comprendente solo i primi 8 brani. Ancora un'intuizione geniale con l'invenzione di una trasmissione nuova, unica per l'Italia. E' l'epoca dei 45 giri con il lato A e il lato B, gli anni di Bobby Solo e Little Tony, di Orietta Berti e Lucio Battisti, quando per la prima volta Lelio grida alla radio per presentare la sigla: "Hiiit Paaarade". Quell'urlo entra nelle case degli italiani rimanendovi per anni, puntuale ogni venerdì all'ora di pranzo sul secondo programma radiofonico, con un rituale consueto e così insolito per quell'epoca: c'erano gli applausi finti in studio, i monologhi a ruota libera fra un brano e l'altro, la classifica di gradimento e di vendita, e quelle parole, la "canzone regina" prima in classifica, la "damigella d'onore" in seconda posizione e "la nuova entrata" che oggi suonano fuori moda ma che allora facevano balzare gli indici di ascolto. C'erano la musica italiana ma sempre anche tanto swing. Lelio Luttazzi diventa una leggenda: il suo programma piace i giovanissimi e ai loro genitori e unisce i radioascoltatori di ogni età in nome della musica come mai era accaduto prima. HIT PARADE nel 1972 raggiunse i 5.500.0000 ascoltatori, nel 1973 venne affiancato da SPECIALE VETRINA DI HIT PARADE che replicava i brani ai primi quattro posti della classifica. Ancora oggi, a quasi quarant’anni dal suo esordio, è ancora presente, anche se modificata ed adattata ai nuovi tempi, sia in versione video, che in cartaceo, e in internet. Ma rimane anche in radio come programma striscia, che fra repliche, annunci, singoli, cd, hit del passato, i cosidetti “dischi caldi” supera abbondantemente le dodici ore settimanali. Suscitò scandalo la dichiarazione di Luttazzi“fra una canzone e l’altra leggevo il giornale”.
La generazione nata negli anni '60 tanto è vero che Daniele Luttazzi (vero nome Daniele Fabbri) ha scelto tale cognome in omaggio al grande Lelio. Nel 1968 un ritorno al cinema con LO SMEMORATO di Luciano Salce nel 1969, mentre continua a condurre con successo in radio HIT PARADE, Lelio ritorna in tv con DOPPIA COPPIA, spettacolo per la regia di Eros Macchi con Alighiero Noschese, Sylvie Vartan, Bice Valori e Lelio Luttazzi, per la prima volta in questa trasmissione compare la satira politica, mitica resta la sigla finale BUONASERA BUONASERA cantata da Luttazzi con Sylvie Vartan, Alighiero Noschese e Bice Valori. Grande successo anche per gli altri brani di Luttazzi interpretati con Sylvie Vartan durante DOPPIA COPPIA: IO NON AVREI MAI CREDUTO, FRANKESTEIN, SONO TANTO PIGRO, CHI MAI SEI TU, LA MIA DONNA, ABBIAMO BISOGNO DI UN UOMO, RITORNO A TRIESTE. Ancora un film, GRANDE SLALOM PER UNA RAPINA di Englund, nel 1971, poi uno stop. All'inizio degli anni '70 Luttazzi viene coinvolto in un'incredibile vicenda giudiziaria: lo accusano insieme a Walter Chiari di detenzione e spaccio di stupefacenti, i due popolari beniamini televisivi vengono arrestati, solo dopo una lunga Odissea Lelio e Walter risulteranno completamente innocenti e saranno scagionati da ogni accusa.
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Lucio Battisti
qui la casa dove nacque - via Roma 40 Poggio Bustone Rieti |
Nel maggio 1970 Lelio aveva ricevuto una telefonata da un suo amico, il celebre attore Walter Chiari: "per favore chiama questo mio conoscente, di che mi telefoni, io non riesco a mettermi in contatto con lui". Luttazzi non capisce il vero motivo, ma la richiesta era tipica di quello "svagato caciarone" di Walter. E telefonò senza sapere, si mise a parlare con una spacciatore di droga, quella telefonata dal contenuto innocuo era stata intercettata dalle Forze dell'Ordine e considerata la prova di un reato. Qualche giorno dopo, il 22 maggio, a casa del musicista si presenta la Guardia di Finanza: "lei è in arresto per spaccio di droga" gli dissero. "Io non ne so nulla della cocaina, vi sbagliate, sono una persona perbene", provò a difendersi. Il musicista venne portato in carcere a Regina Coeli e sbattuto sulle prime pagine dei giornali come il peggiore dei delinquenti. Venne arrestato anche Walter Chiari che spiegò l'accaduto, ma solo qualche settimana dopo gli inquirenti capirono che Luttazzi era completamente estraneo alla vicenda, che si trattava di un clamoroso errore giudiziario. Dopo ventisette giorni di detenzione venne scarcerato: "ogni mattina mi dicevo: oggi è il giorno buono, oggi capiscono che non c'entro, oggi mi mettono fuori. Ma niente" scrisse nel libro di memorie OPERAZIONE MONTESCRISTO, che in parte ispirò il film di Alberto Sordi DETENUTO IN ATTESA DI GIUDIZIO. I ventisette giorni di carcere erano stati un'eternità per Luttazzi, che non si riprese più da quell'esperienza: "per me è come morire dentro - dichiarò anni dopo - tutto passa nella vita, ma a me è rimasta questa spina nel cuore". Da allora Lelio si allontana dal mondo dello spettacolo. La HIT PARADE si interrompe nel 1976, per tre anni non andrà più in onda, riprenderà nel 1979, dopo tre anni di silenzio, con la conduzione affidata a Foxy John. Nel corso degli anni '80 e '90 alla conduzione della hit parade Paolo Testa, Tiberio Timperi, Cinzia Dondi, Massimo Rinaldi, Daniela Debolini, Con il nuovo millennio il programma assume la denominazione di HIT PARADE LIVE SHOW ed è condotto da Piero Chiambretti e Pierluigi Diaco, ma la HIT PARADE rimane per tutti quella di Luttazzi. Luttazzi torna a condurre la HIT PARADE radiofonica su un circuito di emittenti private grazie al "nostro" Gigi Vesigna, allora direttore di TV SORRISI E CANZONI, che pensa a Luttazzi quale conduttore della classifica dei dischi più venduti stilata dal settimanale più letto dagli italiani. Classifica che in tv era fatta dal "nostro" Maurizio Seymandi il quale pensa che il conduttore ideale per la radio è proprio Luttazzi, sarà proprio Seymandi ad intervisare in anteprima Luttazzi che riparte con la HIT PARADE. Più famoso come presentatore che come musicista, anche se è stato un pianista jazz di prim'ordine, un compositore dalla felice vena melodica e un brillante arrangiatore, Lelio Luttazzi esce di scena all'inizio degli anni '80 senza fare troppo clamore. Lontano dal mondo dello spettacolo riappare nel 1991/92 per partecipare al varietà televisivo FESTA DI COMPLEANNO condotto da Gigliola Cinquetti; nello spazio musicale affidatogli Lelio suona canzoni del suo repertorio e del jazz americano degli anni '30; nel 1998 Luttazzi è uno dei presentatori della trasmissione di Rai2 SCIROCCO. Poi di nuovo il silenzio fino a quando, nel settembre 2006 viene rilanciato da Fiorello nel suo programma VIVA RADIO DUE e lo fece rinascere fuori, ma soprattutto di dentro: "Fiorello è delizioso, - ha dichiarato Lelio - mi tratta come fossi un padre artistico." Nel 2008 lo vuole Maurizio Costanzo al Teatro Parioli per un'entusiasmante serata in suo onore.
Oggi Lelio Luttazzi vive a Trastevere con la moglie Rossana, dal suo salottino si vede Armstrong da tutte le parti: manifesti, dischi, "Armstrong io l'ho conosciuto a Milano, per me è stato tutto, tutto quello che ho fatto è armstrongiano". Negli ultimi anni il ritorno nella "sua" Trieste, una delle sue ultime apparizioni televisive è stata a Sanremo 2009 insieme alla cantante Arisa che viene da lui accompagnata alla vittoria. Ancora una vota il pubblico si alza in piedi per applaudirlo. Il 15 agosto 2009 Lelio tiene un memorabile concerto in piazza a Trieste. Lelio Luttazzi ci lascia l'8 luglio 2010, si spegne a Trieste. Il sindaco della città Roberto Dipiazza annuncia immediatamente che la città alabardata lo onora allestendo la camera ardente nella sala del consiglio comunale.
da non perdere il Cantagiro qui sotto del 68
Oggi Lelio Luttazzi vive a Trastevere con la moglie Rossana, dal suo salottino si vede Armstrong da tutte le parti: manifesti, dischi, "Armstrong io l'ho conosciuto a Milano, per me è stato tutto, tutto quello che ho fatto è armstrongiano". Negli ultimi anni il ritorno nella "sua" Trieste, una delle sue ultime apparizioni televisive è stata a Sanremo 2009 insieme alla cantante Arisa che viene da lui accompagnata alla vittoria. Ancora una vota il pubblico si alza in piedi per applaudirlo. Il 15 agosto 2009 Lelio tiene un memorabile concerto in piazza a Trieste. Lelio Luttazzi ci lascia l'8 luglio 2010, si spegne a Trieste. Il sindaco della città Roberto Dipiazza annuncia immediatamente che la città alabardata lo onora allestendo la camera ardente nella sala del consiglio comunale.
da non perdere il Cantagiro qui sotto del 68
BALORDI | BARRITAS | BISONTI | BIT-NIK | CALIFFI | CAMALEONTI | CASUALS | CHIODI | CORVI | DELFINI | DIK DIK EQUIPE 84 | FUGGIASCHI | GENS | GIRASOLI | GIULIANO E I NOTTURNI | GIGANTI | LE STARS | JONATHAN E MICHELLE | KINGS | MAT 65 | MOTOWNS | NEW DADA | NEW TROLLS | NOMADI | NUOVI ANGELI | ORME | POETI | POOH | PRIMITIVES | PROFETI | QUELLI | RAGAZZI DEL SOLE | RIBELLI | ROKES | SATELLITI | SEMINOLE | HU! | STORMY SIX | URAGANI | VOLTI__
Anonima Sound e Tubi Lungimiranti della regione Marche erano due complessi di Urbino e Fano rispettivamente e il loro sound faceva parte del Beat Italiano anni '60 '70 ! Qui alcuni esempi.
Il primo disco dell'Anonima Sound fu "Fuori Piove" (1967) e il lato B "Parla tu"
Anonima Sound
Fuori Piove
lato B - Parla tu
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Anonima Sound - Parla tu - live (Cantagiro '69) |
L'amore mio l'amore tuo
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I Tubi Lungimiranti
Abbiamo paura dei topi (1968)
A Poche Ore (1969)
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il vento dell'est
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Spegni questa luce (1969)
Cinque anni
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